La riforma della Costituzione italiana è da moltissimo tempo in cima ai pensieri del mondo politico, il quale, le ha tentate tutte negli ultimi decenni: bicamerali, saggi, baite… Non si è arrivati a nulla, anche perché, in realtà, la nostra classe dirigente è stata in altre faccende affaccendata, leggi legare il destino di una intera nazione a quello di un uomo, peraltro pregiudicato.

Tuttavia negli ultimi mesi ha tenuto banco sul web ed in particolare su facebook un’iniziativa governativa che prometteva un mirabolante coinvolgimento dei cittadini nel processo di riforma e di cui la nostra testata si è già occupata.La consultazione si è conclusa l’8 ottobre: pochissimi se ne sono accorti, tuttavia il ministro Quagliariello è entusiasta, parla di un successo strepitoso con più di 130 mila questionari compilati. Adesso si passa alla fase due: ci sono addirittura 20 giorni per una discussione pubblica!

Modello principe per questo genere di scelte partecipate è senz’altro il moderno e iper on-line stato dell’Islanda dove la carta costituzionale 2.0 è realtà dalla scorso anno, dopo un percorso assai partecipato che ha visto migliaia di cittadini (ricordiamo che gli islandesi sono poco più di 300 mila) ritrovarsi negli stadi – in Italia sarebbe impossibile considerando quello che succede in uno stadio mentre si gioca a calcio, figuratevi cosa potrebbe succedere se si decidesse di affrontare la riforma di una legge fondamentale – e discutere nel dettaglio il documento, poi passato al legislatore e approvato in tempi, tutto sommato, brevi.

Un successo, tanto che qualcuno avrà pensato: e che siamo noi, meno degli islandesi? E via alla fantastica consultazione sul web!

Ancora oggi, anno del Signore 2013, quasi il 40% dei nostri connazionali non ha un accesso internet e ciò, in questo caso, si configura come una immediata limitazione alla democrazia partecipata dal basso. Detto questo, avendo noi fortunatamente una connessione abbiamo deciso di fare parte del rivoluzionario evento e ci siamo tuffati con molta attenzione su www.facebook.com/Partecipagov , sia mai che ci perdiamo l’occasione di essere fondamentali per il futuro del Paese!

Primo scivolone: all’11 ottobre notiamo solo 9393 mi piace: pochini per parlare di partecipazione massiccia della società al cambiamento della Carta per eccellenza.

Ma non ci scoraggiamo e partiamo con le domande, le quali sono piuttosto banalotte e di facile comprensione, del tipo: preferite una repubblica parlamentare o presidenziale?

Difetto numero due: tra le risposte – in tutte le domande- è possibile scegliere anche NON SO, ma se uno non lo sa o non vuole esprimersi, e lo continua a cliccare per 40 riposte, quale sarà il suo contributo al miglioramento, e come verrà valutata la faccenda dagli esimi giuristi o saggi, tanto di moda negli ultimi tempi, che saranno chiamati a stilare il documento da discutere in Parlamento? Forse era meglio sorvolare su questa scelta. Inoltre l’insieme del processo è abbastanza macchinoso: bisogna rispondere prima ad una parte, inviarsi una mail, cliccare sopra al link che ci giunge nella posta elettronica, ricevere i ringraziamenti di facebook e del Governo italiano e partire con la seconda serie di quesiti, un po’ più articolati ma abbastanza aleatori considerata l’importanza di ciò che si vorrebbe andare a riscrivere. Solo al termine di due passaggi di questo tipo è possibile accedere ai gruppi di discussione, dove, bisogna dirlo, si trovano anche persone preparate e competenti con la voglia di dire la loro. Valutazione globale? 5.5 forse 6- per l’impegno, come si diceva una volta agli scolari che si arrabattavano ma avevano parecchie difficoltà d’espressione e sintesi.

Detto questo, il tentativo rimane comunque generoso, e la speranza è che possa dare il via a esperimenti di crowdsourcing meglio articolati e quindi più efficaci ed incisivi. Intanto il governo Letta (Napolitano) va avanti e rilancia la “grande riforma”. Staremo a vedere, di certo non ci aspettiamo di vedere sorgere il sole di un nuovo avvenire sulla nostra Repubblica.

Di certo c’è solo che per fare le riforme la consultazione popolare è fondamentale. Lo sanno bene gli amici del movimento nonviolento, i quali ieri hanno organizzato la manifestazione nazionale Costituzione, la via maestra. Perché di questo si tratta, on-line o meno.

Fonte: Fabio Pizzi http://www.unimondo.org/Notizie/Partecipagov-La-nuova-costituzione-in-un-click-o-no-142914